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08/11/2025 ore 10.00
Societa

Rossano, studenti in presidio per l’acqua: «Da due mesi viviamo un’emergenza»

Sit-in davanti al liceo scientifico per la carenza idrica: «Non ci fermeremo finché non avremo risposte»

di Emilia Canonaco

L’area antistante il liceo scientifico di Rossano si è trasformata in una piazza di protesta. Un centinaio di studenti si è radunato questa mattina per denunciare una situazione che va avanti da oltre due mesi: la mancanza d’acqua negli edifici scolastici. Una condizione che ha reso impossibile la normale vita scolastica e che, nonostante gli interventi del Comune con autobotti, continua a creare disagi quotidiani.

Le autobotti arrivano in tarda mattinata, ma l’acqua finisce presto. «Arriva verso le 11, ma già dopo un’ora non ne abbiamo più. Restiamo senza fino alla chiusura delle lezioni, che per noi del liceo si prolungano fino alle due» racconta una studentessa. «La scuola è grande, ci sono ragazzi che vengono da tanti centri della zona, e il disagio si fa sentire per tutti». L’amministrazione comunale in una nota, ha assicurato che il problema è noto e che la soluzione è in corso: «È una problematica che progressivamente sarà risolta».

Ma per gli studenti la pazienza è finita. A parlare è Cristian Potentino, rappresentante d’istituto del liceo classico: «Noi siamo disposti a continuare con le nostre proteste affinché qualcuno ci ascolti e possa ritornare l’acqua. La verità è dalla nostra parte, perché da quanto ci risulta la scuola ha mandato numerose e-mail e PEC al Comune senza nessun riscontro».

Potentino segnala anche un secondo fronte di difficoltà: «C’è un problema di viabilità. I pullman arrivano in ritardo, soprattutto per il cambio d’area avvenuto quest’anno. Ci stiamo organizzando per affrontare anche questo: abbiamo un progetto di anello viario attorno alla scuola per snellire il traffico e ci metteremo d’accordo con l’Agenzia dei Trasporti». Sul posto era presente anche Antonio Pisano, rappresentante d’istituto del liceo classico: «È un disagio che va avanti da due mesi, non ha fine. Speriamo che con questa protesta qualcosa si muova. L’appello lo rivolgiamo al Comune, ma anche alla Provincia: entrambi sono competenti.

La scuola ha fatto quello che doveva, forse anche più del dovuto. Ma c’è anche il caos mattutino, il traffico, la difficoltà di arrivare in orario. Tutto questo va risolto». La protesta è stata pacifica, ma determinata. I ragazzi chiedono interventi concreti e immediati. Nessun tono polemico, solo la richiesta di attenzione e di rispetto per il diritto a studiare in condizioni dignitose. Orlando Bossio, rappresentante dell’istituto del polo liceale di Rossano, ha descritto la situazione come «una vera emergenza».

«Ogni giorno subiamo la carenza idrica, soprattutto nei nuovi plessi di via De Florio. Il nostro obiettivo è manifestare il dissenso per questo mancato servizio e ottenere una risposta immediata». Sul fronte provinciale, la voce degli studenti arriva anche dalla consulta provinciale, rappresentata da Luigi Palopoli: «Sicuramente ci interfacceremo con gli enti provinciali per capire come risolvere questa situazione. A quanto pare il problema sembra comunale, ma la scuola appartiene alla provincia.

Occorre chiarire il confine di competenze tra i due enti. Se entro la prossima settimana non ci saranno risultati, continueremo a protestare: non ci fermeremo». A sostegno della protesta anche Natale Calabrò, rappresentante della consulta provinciale e studente del liceo scientifico: «Siamo più di 1.000 studenti. Una scuola così numerosa non può restare senza acqua: è un rischio per la salute, per l’igiene, per tutti noi. Questa protesta non è solo uno sfogo, ma un modo per sollecitare le autorità competenti a intervenire seriamente».

La giornata si è conclusa senza tensioni, ma con la promessa di tornare in piazza se la situazione non migliorerà. I ragazzi hanno ribadito di voler proseguire nel dialogo con le istituzioni, ma chiedono risposte certe e tempi chiari. La carenza idrica non è solo un disagio quotidiano: è un problema strutturale che richiede interventi di manutenzione, investimenti e coordinamento tra enti. La protesta di Rossano, dunque, è un segnale più ampio: quello di una generazione che chiede rispetto, efficienza e responsabilità. In un territorio dove la normalità — come l’acqua nei rubinetti — rischia di diventare un privilegio.