Rotture, disagi, ingiunzioni: gli ultimi due mesi di Sorical a Cosenza e dintorni
Da inizio settembre a fine ottobre guasti, rotture e interruzioni quasi raggiungono la doppia cifra. Le proteste aumentano ma non bastano e l’acqua manca sempre più spesso
Due mesi d’inferno, anzi, di deserto. Settembre e ottobre, per i residenti nell’area urbana di Cosenza, hanno significato soprattutto due parole: emergenza idrica. Una situazione che ha portato a diverse protesta, da parte sia di sindaci che di cittadini, con il sit-in dell’associazione “La Base”, poche settimane fa, che ha radunato diversi abitanti dell’intera area urbana.
Calo di portata all’acquedotto Bufalo, Sorical segnala disservizi in quindici ComuniI problemi di erogazione dell’acqua con Sorical, già evidenti nel corso dell’estate, sono iniziati sin dal due settembre: la prima rottura, con un guasto in località Pezze a San Marco Argentano, ha lasciato Cosenza e Rende senz’acqua. Un caos totale che ha causato enormi disagi durati oltre ventiquattr’ore, fino al ripristino avvenuto nel pomeriggio successivo. Ma è stato solo il primo di una lunga serie di problemi.
Guasti elettrici e rotture, le proteste di sindaci e cittadini non bastano
Appena poche ore dopo arriva una nuova rottura ed esplode la protesta: insorgono sindaci e cittadini, infuriati per i disagi al servizio idrico arrivati in quattro e quattr’otto. L’ex assessore Francesco De Cicco, oggi consigliere regionale, promuove una petizione per dire basta alla cattiva gestione dell’acqua. Anche il sindaco di Castrolibero, Orlandino Greco, si pone in favore dei propri cittadini. Anche perché fra settembre e ottobre si segnalano altri problemi: il 23 settembre l’ennesima rottura con l’acqua che manca in ben 26 comuni della provincia cosentina, quindi anche oltre la sola area urbana.
Cosenza, lettere shock di Sorical: «Vi stacchiamo l’acqua». Ma la legge lo vietaMa non è solo questo, perché a un certo punto arrivano le lettere shock di Sorical a cittadini di Cosenza e Rende con un messaggio chiaro: «Se non pagate, vi stacchiamo l’acqua». Un messaggio che, fra l’altro, va contro la legge. Nel frattempo, fra 11 e 24 ottobre, per altre tre volte rotture e guasti portano all’interruzione del servizio idrico. E la protesta monta. Con il Comune del Campagnano che specifica: «La responsabilità è di Sorical, non nostra».
Davanti alla sede rendese dell’azienda arrivano i manifestanti dell’associazione “La Base”, ma non sono soli: insieme a loro decine di cittadini che raccontano la propria esperienza. Chi è senza acqua da cinque giorni e si vede recapitare bollette trimestrali da 310 euro, chi denuncia problemi in zone diverse delle città. Insomma, la situazione è al limite. E in tutta risposta, novembre è iniziato con l’ennesima rottura, quella all’acquedotto Bufalo. Un problema dietro l’altro, insomma. E a pagare sono i cosentini, che si trovano sempre più privati di un bene primario ed essenziale.