Santo Stefano a Corigliano-Rossano: fede, memoria e incontri tra chiese e piazze
Dal rito della Santissima Achiropita al presepe vivente, il 26 dicembre unisce spiritualità e vita comunitaria
Il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, a Corigliano Rossano assume un significato particolare. È una giornata che unisce spiritualità, memoria storica e momenti di incontro, offrendo ai cittadini e ai visitatori l’occasione di riscoprire luoghi simbolici e spazi urbani attraverso iniziative sobrie ma dense di significato. Il cuore della mattinata batte a Rossano, dove si rinnova uno degli appuntamenti religiosi più sentiti e identitari. Il 26 di mattina c’è una funzione religiosa importante legata alla Santissima Achiropita. Una celebrazione che affonda le radici nel Natale del 1741, quando, secondo la tradizione, la Madonna si mostrò al suo popolo.
L’evento è accompagnato dalla processione solenne dell’icona, con la partecipazione delle autorità religiose e civili, così come avvenne secoli fa alla presenza del vescovo e del sindaco dell’epoca. Una ricorrenza sostenuta da documenti storici, tra cui una bolla papale, che rende la celebrazione un momento di forte richiamo spirituale e culturale. Non si tratta solo di fede, ma di identità collettiva, custodita e tramandata.
Nel pomeriggio, la città cambia registro e apre a iniziative più leggere, pensate per favorire la partecipazione e l’incontro. Sempre a Rossano, spazio a “Babbo Natale in Vespa”, animazione itinerante curata dalla Pro Loco, che attraversa le strade portando saluti e sorrisi. Un modo semplice per vivere la festa all’aperto, coinvolgendo grandi e piccoli. In Piazza Bernardino Le Fosse prende forma un altro momento di aggregazione, mentre nel rione San Giovanni, in Piazza Steri, torna il presepe vivente. Una rappresentazione che valorizza il tessuto urbano e il contributo dei residenti, trasformando il quartiere in uno spazio narrativo. Scene, costumi e gesti quotidiani diventano racconto condiviso, capace di richiamare visitatori e rafforzare il senso di comunità.
Anche Corigliano offre un appuntamento culturale nel segno dell’ascolto. Nella parrocchia di Santa Maria ad Nives, il 26 dicembre è in programma un’iniziativa poetica e sonora, curata dall’associazione Il Tremaglio. Un concerto di Santo Stefano che unisce parole e musica, inserendosi nel clima raccolto delle festività e proponendo un’esperienza intima, lontana dai grandi palchi. Nel complesso, il periodo tra Natale e fine anno a Corigliano Rossano si presenta frammentato, fatto di singoli eventi distribuiti nei diversi territori. Le luminarie sono presenti sia lungo le vie principali che nei centri storici. A Rossano, in particolare, l’addobbo ha interessato strade le aree centrali, con installazioni luminose che accompagnano le passeggiate serali. Anche a Corigliano le luci sono visibili, seppur con interventi più essenziali. Le ville comunali, invece, mostrano un quadro disomogeneo. Alcuni spazi risultano poco valorizzati, lasciando aperta una riflessione sull’uso dei luoghi pubblici durante le feste.
Il 26 dicembre diventa così un invito a muoversi lentamente, a entrare nelle chiese, a fermarsi nelle piazze, ad ascoltare musica e racconti. È un giorno che non cerca effetti spettacolari, ma che si affida alla forza dei luoghi e alla partecipazione delle persone. Tra una processione che racconta secoli di devozione, un presepe che anima un quartiere e un concerto che riempie una chiesa, Corigliano Rossano offre un itinerario possibile, fatto di tappe semplici e significative. Santo Stefano si conferma così come una pausa preziosa nel calendario delle feste: un tempo per guardare la città con occhi diversi e riscoprirne, passo dopo passo, il patrimonio materiale e umano.