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20/11/2025 ore 13.11
Societa

Sorical, piano da 36 milioni per l’area urbana di Cosenza. De Cicco: «Abbiamo smosso… le acque»

Il consigliere regionale: «Inserito nel piano strategico dell’azienda anche il ripristino dell’impianto di potabilizzazione di Piano Lago. Recupereremo oltre 100 litri al secondo»

di Redazione

Il consigliere regionale Francesco De Cicco ha di che essere soddisfatto dopo che l’amministratore di Sorical, Cataldo Calabretta, ha illustrato un piano di investimenti da 36 milioni di euro per mettere in sicurezza l’acquedotto Abatemarco e migliorare il servizio idrico di Cosenza, Rende e dei comuni dell’hinterland.

De Cicco evidenzia che tali risorse, oggi presentate come prioritarie, «non erano originariamente destinate a questo scopo, e che il cambio di passo è arrivato dopo mesi di denunce, sollecitazioni e un confronto diretto che lo stesso consigliere ha avuto con i dirigenti Sorical». «È significativo – afferma – che solo adesso si parli di investire questi 36 milioni, quando da tempo sottolineo l’urgenza di intervenire sulle criticità dell’Abatemarco e sulle reti idriche dell’area urbana».

Il capogruppo in Regione di Democratici Progessisti, esulta anche per la paventata intenzione di ripristinare l’impianto di potabilizzazione di Piano Lago, oggi inserito nel piano strategico dell’azienda. De Cicco ricorda che «questa misura era stata una sua proposta formale tramite una sua diretta social, avanzata mesi fa per garantire continuità di adduzione e per ridurre il rischio di emergenze idriche».

«Il potabilizzatore, una volta riattivato - dice - permetterà infatti di recuperare oltre 100 litri al secondo e avrà un impatto significativo sull’equilibrio idrico di Cosenza e dintorni. Inoltre, la sua riattivazione comporterà nuovi posti di lavoro, un aspetto che il consigliere aveva evidenziato come centrale e che oggi trova finalmente riscontro».

«Dopo il nostro incontro qualcosa si è mosso - continua De Cicco - e questo è un dato oggettivo. Ma resta il fatto che, se i miei appelli fossero stati ascoltati in tempo, molte delle situazioni critiche che vivono i cittadini non sarebbero arrivate al livello attuale. Il consigliere sottolinea che la crisi idrica dell’area urbana non dipende solo dalla siccità, ma è frutto di anni di ritardi, mancate manutenzioni e sottovalutazioni, che hanno lasciato territori interi in balia di turnazioni, bassa pressione e disservizi quotidiani. Gli interventi annunciati - conclude - rappresentano un passo avanti, ma devono essere realizzati nei tempi dichiarati e con la massima trasparenza. Monitorerò ogni fase, perché l’acqua è un diritto fondamentale e perché i cittadini meritano risposte vere, non solo annunci».