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14/04/2025 ore 22.42
Societa

Vaticano, nuove regole sulle offerte per Messe e sacramenti

Decreto del Dicastero per il Clero: maggiore trasparenza e accesso equo alla vita liturgica
di Redazione

Con un decreto firmato dal cardinale prefetto Lazzaro You Heung Sik e approvato da Papa Francesco, il Dicastero per il Clero ha stabilito nuove norme sulle offerte legate alle Messe e ai sacramenti. Questo provvedimento, che entrerà in vigore domenica 20 aprile, intende contrastare alcune pratiche che rischiano di distorcere il significato autentico delle offerte e della partecipazione liturgica.

Il decreto ribadisce che, in relazione ai sacramenti – dal battesimo al matrimonio – i sacerdoti non possono imporre richieste economiche al di là di quanto eventualmente stabilito dall’autorità ecclesiastica. Le offerte devono essere lasciate alla libera volontà dei fedeli, rispettando il principio che «i più bisognosi non devono mai essere esclusi dai sacramenti a causa della loro povertà». Il documento cita inoltre le parole di Papa Francesco nella Evangelii Gaudium: «La Chiesa non è una dogana, è la casa paterna dove c’è posto per ciascuno con la sua vita faticosa».

Per quanto riguarda le Messe con intenzioni particolari – come quelle in suffragio dei defunti – il Vaticano incoraggia le parrocchie a limitare le Messe cumulative. Qualora non fosse possibile, ad esempio per scarsità di sacerdoti o l’elevato numero di richieste, sarà permesso raccogliere più intenzioni solo con il consenso esplicito degli offerenti. Tuttavia, il sacerdote potrà trattenere l’offerta relativa a una singola intenzione, mentre le altre dovranno essere destinate a parrocchie bisognose, in particolare nei paesi di missione. Inoltre, il decreto sottolinea che elencare un numero eccessivo di nomi di defunti in una sola celebrazione non deve compromettere il senso e il ritmo della liturgia.

Le nuove norme non mirano a scoraggiare le offerte, considerate dalla Chiesa un atto di partecipazione concreta e un mezzo di sostegno per il clero, ma vogliono correggere eventuali abusi, trasformazioni in obblighi economici o automatismi. Con trasparenza e giustizia, l’obiettivo è restituire al significato spirituale della Messa e dei sacramenti la centralità che meritano, garantendo che ogni fedele, indipendentemente dalla propria situazione economica, possa accedervi liberamente.