Sezioni
26/12/2025 ore 06.30
Societa

Santo Stefano a Cosenza è sacro: in tavola trionfa la zuppa alla Santè

Il piatto simbolo del 26 dicembre tra verza, carne, polpettine e caciocavallo filante

di Redazione

Oggi è Santo Stefano, ma a Cosenza è soprattutto il giorno della zuppa alla Santè. Un rito che si ripete da generazioni, puntuale come il 26 dicembre, quando alle spalle c’è già il peso – e l’onore – delle grandi abbuffate natalizie. E se qualcuno pensa che si tratti di un piatto “di recupero” o addirittura leggero, si sbaglia di grosso.

La Santè è una zuppa ricca, potente, identitaria, uno di quei piatti che raccontano una comunità meglio di mille discorsi. Una minestra solo nel nome, perché nella sostanza è un concentrato di carne, verdure, formaggio filante e pane croccante, assemblati a strati e poi inondati di brodo bollente, capace di rimettere in piedi chiunque dopo il Natale.

Il cuore della ricetta è la verza, che incontra il pollo ruspante, le polpettine di carne, il caciocavallo (o provola) e il pane casereccio tostato. Tutto disposto in una ciotola capiente e “legato” dal brodo caldo, che trasforma ogni cucchiaiata in una dichiarazione d’amore alla cucina cosentina.

È un piatto che non ammette scorciatoie né interpretazioni minimaliste. La Santè si fa come si è sempre fatta, perché è così che deve essere: abbondante, conviviale, rassicurante.

La ricetta tradizionale della zuppa alla Santè

Ingredienti per 4 persone

Per la minestra

Per le polpettine

Per il brodo

Per completare

La preparazione segue una logica semplice e antica: brodo ricco, verza sbollentata, polpettine appena rosolate o lessate, pane tostato, formaggio a fette. Poi gli strati nella zuppiera e, infine, il brodo bollente che fonde tutto insieme, sprigionando profumi che sanno di casa e memoria.