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02/07/2024 ore 20.16
Sport

Bruno a caccia di soci per far sopravvivere il calcio a Roseto Capo Spulico

La Juvenilia disputerà il prossimo campionato di Promozione solo se il presidente riuscirà «ad allargare la compagine societaria»
di Franco Sangiovanni

Qualcosa si muove, quantomeno queste le premesse che hanno indotto il presidente Bruno a indire una riunione dei soci per cercare di garantire la continuità sportiva a Roseto Capo Spulico.

«Non è facile, le difficoltà restano – l’esordio al nostro network del presidente Bruno -, non è cambiato nulla rispetto alla conclusione del campionato scorso. Ora è iniziata ufficialmente la nuova stagione, è nostra intenzione essere presenti ma non posso essere solo io a garantirlo».

Una longevità nella categoria che è stata sempre rappresentata da Bruno come massima carica (tranne un solo anno condivisa con Alberto Benevento) che ora però scricchiola come lui stesso ammette: «Affrontare un campionato come quello di Promozione è impegnativo, – ammette il presidente – economicamente e logisticamente. Ho sempre profuso impegno e presenza, ora chiedo solo di affiancarmi e, eventualmente, sono pronto anche a farmi da parte come presidente restando comunque in società».

«Faremo il massimo, non vogliamo e non possiamo ammainare la bandiera – continua il presidente Bruno-, la lasceremo sventolare in alto, però, solo se realizzeremo un allargamento societario. L’aspetto societario come primo risvolto ma saranno i benvenuti coloro i quali vorrano essere il braccio materiale per aiutarci nelle attività. Se ne parlerà – conclude – in un incontro che faremo con i soci in questi giorni».

Un titolo di promozione difeso a denti stretti dalla Juvenilia, con una rosa ridotta rivalutata e valorizzata dai risultati acquisiti solo con l’avvento di mister Davide Falcone e del suo vice Franco Bruno.

La difficoltà maggiore probabilmente è rappresentata anche dal campo, uno dei pochi della categoria ancora in terra (?) battuta con annessi spogliatoi oramai al limite del collasso. La struttura del comunale è da rivalutare, necessita inserirlo nell’alveo di qualità di cui tante altre società godono.