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12/09/2023 ore 16.03
Sport

Calcio Dilettanti, una squadra multietnica in provincia di Cosenza

Domenica scorsa l'intero undici di partenza del Cassano Sybaris era di nazionalità estera con nove argentini, un uruguagio e un ivoriano
di Francesco Roberto Spina

In un mondo sempre più globalizzato, sono ormai tanti i casi di calciatori stranieri, o di doppia nazionalità, che militano nei campionati dilettantistici. Negli ultimi anni, le società locali pescano fuori dai confini nazionali soprattutto per una carenza di giovani atleti italiani che si avvicinano a quello che fino a poco tempo fa era considerato lo sport più bello del mondo. 

Nel mondo del calcio dilettantistico calabrese è folta soprattutto la colonia di sudamericani, molti dei quali dal doppio passaporto. Molti di questi atleti sono “oriundi”, spesso italo-argentini. Talenti che arrivano sui nostri campi nella speranza di sfondare nel calcio europeo.  Emblematica è la partita di Coppa Italia Dilettanti tra l’Altomonte e il Cassano Sybaris, che si è giocata domenica scorsa. L’intero undici iniziale della formazione sibaritide era infatti di nazionalità straniera. Mister Giuseppe Bruno ha mandato in campo nove italo-argentini, un uruguagio (il capitano De Olivera) e un ivoriano. Argentino è anche il preparatore atletico Laureano Daniel Aquilino Sonaglia. E per un attimo quando c’è lui in campo il piccolo paesino di Altomonte non c’è più: Sonaglia incita i ragazzi in lingua argentina e, tra fatica e sorrisi, si è catapultati in un’atmosfera da sfida

Da due anni a questa parte la nostra società ha deciso di puntare maggiormente sugli stranieri, in modo particolare argentini – dice il presidente del Cassano Sybaris Giuseppe Azzolino -. E ovvio che non abbiamo nulla contro gli italiani, ci mancherebbe – afferma – ma dobbiamo essere obiettivi e fare mea culpa dicendo che tanti giovani calciatori italiani non rispettano le regole del calcio. Accade anche nella nostra rosa». 

Non sono mancate le critiche alla scelta intrapresa dalla società bianco azzurra di puntare maggiormente sui giocatori stranieri. Ma il presidente Azzolino va dritto per la sua strada: «Sono contento e soddisfatto di questa scelta e dei miei ragazzi – dice -, così come sono felice del fatto che questi ragazzi sono stati accolti come figli dalla comunità cassanese. Tutto ciò vuole essere anche una grande lezione soprattutto agli italiani. Io sono italiano, però nel calcio come nella vita ci sono delle regole e le regole vanno sempre e comunque rispettate. I miei atleti stranieri finora lo stanno facendo e da loro devono prendere esempio tutti». 

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