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24/09/2025 ore 11.18
Sport

Diventare arbitri di calcio, aperte le iscrizioni ai corsi gratuiti

Sempre più giovani intraprendono la carriera di direttore di gara. Ambiente stimolante, crediti formativi ed un percorso di crescita e consapevolezza gli elementi attrattivi di un movimento che in Calabria annovera oltre 1.500 iscritti

di Salvatore Bruno

Per agevolare il reclutamento l’Associazione Italiana Arbitri da qualche tempo consente l’accesso anche ai calciatori che quindi, entro il compimento dei 19 anni di età, possono contemporaneamente essere tesserati con l’AIA e con una società di calcio. In Calabria sono 11 le sezioni che annoverano nel complesso 1540 iscritti. Circa 180 i membri associati alla sezione di Cosenza tra fischietti e osservatori operanti in ambito provinciale, regionale e nazionale. A partire dai 14 anni si può intraprendere questo percorso, accessibile ad entrambi i sessi, utile sotto il profilo atletico ma anche educativo. Le iscrizioni sono gratuite (clicca qui per informazioni) per arbitri di calcio e di calcio a 5. L’AIA privilegia giovani e giovanissimi, ma ci si può accostare al movimento anche in età adulta, fino ai 40 anni. Rimborso spese per ogni gara diretta, allenamenti con l’assistenza di un preparatore, possibilità di accedere ad esperienze internazionali alcuni dei vantaggi offerti. inoltre, aspetto questo molto interessante, è previsto il riconoscimento di crediti formativi per gli studenti.

Processo di maturità

«Arbitrare forgia il carattere, incide sulla maturità dei ragazzi e sul senso di responsabilità» sottolinea in una intervista rilasciata al nostro network Carlo Gervasi, presidente della sezione AIA di Cosenza. «I nostri associati – aggiunge – hanno maggiore consapevolezza e capacità decisionale rispetto ai loro coetanei. Aspetto questo prevalente a mio avviso su quello comunque rilevante della preparazione atletica. Ogni settimana sui vari campi in cui vengono chiamati ad arbitrare – afferma ancora Gervasi – i ragazzi devono confrontarsi con i calciatori in campo, con i dirigenti e pure in certi casi, con l’ostilità del pubblico». Le cronache a tratti riferiscono di aggressioni verbali o, peggio, addirittura fisiche, nei confronti di giovani direttori di gara: «Per fortuna – dice il presidente AIA di Cosenza – il calcio anche dilettantistico, ha compiuto uno scatto in avanti nella direzione del buon senso e della civiltà. E poi bisogna ricordare che gli arbitri, durante la partita, assumono lo status di pubblico ufficiale. E questo è un importante deterrente».

Ambiente stimolante

Gli allenamenti si svolgono almeno due volte la settimana in orari compatibili con le attività di studio e di lavoro: «È facile appassionarsi a questa attività. Chi comincia difficilmente abbandona - dice Alessandro Russo, responsabile per Cosenza del corso per arbitri - L’ambiente è davvero stimolante. Invito tutti ad avvicinarsi al movimento perché si tratta di una esperienza che consente di crescere con equilibrio ed i giusti valori». L’evoluzione tecnologica ha consentito attraverso soprattutto l’introduzione del Var e della Goal Line Technology, di limitare gli errori, almeno nelle grandi manifestazioni. A livello locale invece tutto dipende ancora dalla discrezionalità dell’arbitro: «L’errore è una componente della nostra attività – dice ancora Russo – Dobbiamo imparare a conviverci. Anche questa è formazione. Il mio punto di riferimento? Ho apprezzato molto Daniele Orsato».

Rosario Piperno ha intrapreso la carriera arbitrale a 14 anni: «All’inizio era più un divertimento. Con il passare del tempo è diventata una cosa importante. Sei componente di un gruppo, ti prendi cura del corpo e della mente, fai nuove amicizie. Tutti secondo me dovrebbero provare questa esperienza. Gli studi? Sono conciliabili perfettamente con l’attività arbitrale. L’orario degli allenamenti consente di svolgere i compiti pomeridiani mentre l’evento agonistico è in calendario di sabato o di domenica. Quindi non incide né sulla scuola, né sul tempo libero».