Teresa e Sara, le sorelle Williams della Presila. Da Colosimi al sogno del Grande Slam
Ogni giorno c’è una valigia sempre pronta. Le sacche con le racchette e le scarpette hanno il loro spazio privilegiato. Gli zaini sono sempre colmi, la macchina col pieno. Due settimane in un posto, poi a casa, poi di nuovo partenza. La storia di Teresa e Sara Serafina Maletta assomiglia a quella di altre due sorelle, Serena e Venus Williams, cresciute a pane e tennis, adesso divinità dell’Olimpo del Grande Slam.
Non siamo a Lynwood e il sole che brucia le strade non è quello della California, ma quello più tenero di Colosimi, in provincia di Cosenza. Lì le sorelle Maletta, Teresa e Sara Serafina, tredici e dodici anni, hanno preso la prima racchetta in mano dalle mani di Andrea, il loro papà. Allenatore, mentore, manager, non c’è una cosa che non farebbe per loro, i suoi gioiellini, le figlie talentuose, unite, che sul campo si muovono come gazzelle. «Quando io ho scoperto il grande amore per il tennis, da piccolo, non sapevo neanche dove giocare. A Colosimi di campi non ce n’erano e mi toccava arrangiarmi su campi di cemento e una rete fatta con i fili di lana tesi tra due pali. Adesso ci sono, li ho fatti io». Il primo a capire le potenzialità delle sorelle Maletta, fu un maestro di tennis del circolo di Rende, dove Andrea le portava per allenarsi.
«Marcello Nisticò, si avvicinò un giorno e mi disse in dialetto: “Ci devi credere!” e indicava loro due che intanto palleggiavano. E io ci credo, credo in loro, in Teresa e Sara, perché so che possono arrivare lontano». All’inizio è stato difficile. «È uno sport che succhia tante risorse economiche, io ho investito tutto quello che avevamo su di loro, tutto, e so di non aver sbagliato». Non ha sbagliato.
Teresa a settembre del 2022, ha raggiunto il suo best ranking con punteggi 3.3 nella classifica Juniores Nazionale. Vanta diversi tornei vinti, ottimi piazzamenti alle competizioni nazionali ed internazionali. L’anno scorso è diventata campionessa in Campania agli under 12 in singolo e doppio. Nel prossimo futuro c’è il Junior Tour Tennis Europe. Intanto si è già qualificata per il Master Next Gen finale. Sara e Teresa sono state due delle migliori Under dell’Accademia Tennis Napoli.
A tredici e dodici anni, le passioni grandi, diventano però grandi sacrifici. Quando è tempo di trasferte, anche lunghe, arrivano i permessi speciali per le assenze da scuola «però poi recuperano sui libri. Sono bravissime, hanno voti alti. Sua madre ed io ci impegniamo perché non trascurino nulla. Luigia, mia moglie, si occupa del lato atletico e scolastico, io del resto. Quando arriva il momento, carichiamo la macchina e si parte». Una volta al mese la tappa è l’Accademia di Napoli dove l’allenatore Aldo Russo, appena le ha viste giocare ha subito fiutato il talento, affinato da Marco Valletta che ne ha migliorato il lato tecnico. «Poi si torna a casa e si mettono in pratica i consigli sul campo, fino al mese dopo».
Andrea e sua moglie Luigia lavorano insieme come consulenti d’impresa, ma quello che stanno costruendo con le loro figlie «non è un sogno, ma un progetto. Ci piace chiamarlo in questo modo», dice di fretta prima di raggiungere le figlie sul campo assolato di Perugia. «Bisogna dare un senso ad ogni colpo, è tutto qui».