Anche l'Etna si fa vedere. Le immagini spettacolari di questa notte - VIDEO
L’Etna lascia a terra gli aerei. Ricapita ancora, e proprio nella seconda settimana di luglio, quando il traffico aereo a Fontanarossa, tra vacanzieri e rientri dei residenti, si intensifica. Nuovo stop ai voli nell’aeroporto etneo a causa cenere vulcanica. Da stamattina numerosi voli in arrivo a Catania sono stati deviati sull’aeroporto di Palermo. Lo riferisce la Gesap, la società che gestisce il “Falcone-Borsellino”. Si attendono le evoluzioni in corso dell’attività del vulcano e le conseguenti decisioni della Sac, la società di gestione dello scalo di Fontanarossa.
L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania ha emesso un avviso per il volo, un Vona, di colore rosso. La mattinata per lo scalo etneo si è aperta con ritardi, voli dirottati e cancellazioni: un volo della WizzAir proveniente da Tirana è atterrato a Palermo, mentre due easyJet da Napoli e Genova sono stati cancellati.
Dalla mezzanotte gli strumenti dell’Ingv hanno registrato un graduale incremento dell’attività stromboliana dal cratere Voragine, diventato, a seguito della significativa attività effusiva delle ultime settimane, la nuova vetta dell’Etna. Una nube eruttiva si è diretta verso sud, producendo emissioni di cenere. L’ampiezza media del tremore vulcanico, a seguito di un graduale incremento osservato a partire dalle 20 di ieri, ha raggiunto il livello alto, con un andamento in crescita. Il centro delle sorgenti del tremore vulcanico è localizzato poco a est del cratere Voragine a circa 2.800 metri sul livello del mare. Gl iesperti dell’Ingv osservano che l’attività infrasonica è alta e le sorgenti degli eventi sono localizzate al cratere Voragine.
Secondo i rilievi effettuati col drone, i vulcanologi hanno rilevato che l’altezza dell’orlo craterico orientale si assesta adesso intorno a 3369 metri, la più grande altezza mai misurata sull’Etna. E questo in forza all’avvio il 14 giugno di una attività stromboliana all’interno proprio del cratere Voragine. Uno degli episodi parossistici avvenuti nelle ore mattutine del 7 luglio, alla stessa bocca aveva ulteriormente aumentato lo spessore dei depositi e l’altezza dell’orlo craterico orientale facendo raggiungere all’Etna la maggiore altezza mai misurata.